Carlo Maria Martini non nascose mai il cruccio di non essere riuscito a vedere completamente realizzato lo spirito di rinnovamento, di comunione e di collegialità del Concilio Vaticano II.
In queste riflessioni rilegge alcune delle pagine più rivoluzionarie dei testi conciliari, invitando fedeli e laici, popolo di Dio e gerarchia ecclesiastica, a tornare a quella dimensione di ascolto del mondo, di modernità, di profezia che fu tipica dell’assise conciliare.
Sono pagine dense ma, nello stesso tempo, molto concrete. Da un lato, lasciano intravedere l’immagine di un “Concilio incompiuto”, dall’altro, spingono affinché la “nuova primavera” della Chiesa annunciata dal Vaticano II diventi realtà. Queste esortazioni fanno sentire ancora viva la voce di uno dei cardinali più amati e ascoltati da credenti e non credenti, mentre la svolta di papa Francesco rende più prossima la realizzazione del “sogno” di “una nuova primavera”, che Martini – insieme a molti nella Chiesa – ha sempre accarezzato.
Nato a Torino il 15 febbraio 1927, si è spento dopo una lunga malattia a Gallarate (VA) il 31 agosto 2012. È stato arcivescovo e poi cardinale della diocesi di Milano dal 1980 al 2002. Gesuita e biblista di fama internazionale, è stato Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma e della Pontificia Università Gregoriana. Ha promosso a Milano la "Scuola della Parola", per aiutare i giovani ad accostare la Scrittura secondo il metodo della lectio divina, e la "Cattedra dei non credenti", che ha messo a confronto intellettuali laici e uomini di fede sui temi più scottanti dell'attualità e della religione.
I suoi libri sono stati tradotti in tutte le principali lingue del mondo. Per Piemme ha pubblicato oltre trenta titoli, fra cui i bestseller: Le tenebre e la luce (2007),Il coraggio della passione (2008), Le ali della libertà (2009), Qualcosa in cui credere (2010), La forza della debolezza (2012).