Max Cavallari

Non spegnere la Luna

Fichi si nasce, amici si diventa

Fichi si nasce, amici si diventa

Non si limitava a osservare i sogni degli altri il piccolo Max Cavallari. Il suo sogno era salire su un palco e far ridere gli altri, e crescendo lo ha realizzato. In Non spegnere la luna l'artista si mette a nudo, come usa dire nei salotti perbene, e racconta le sue avventure nel fantastico mondo del cabaret e dello spettacolo. Senza tralasciare le emozioni, le delusioni, le difficoltà - né battute che non ti aspetti. Un libro dolce e cinico, poetico e irriverente, che è anche la storia dell'incontro tra Max e Bruno Arena da cui nascono i Fichi d'India, duo comico tra i più amati da generazioni di italiani. Il loro segreto è sempre stato il rapporto sincero e viscerale tra Max e Bruno, poli opposti e complementari non solo sul palcoscenico. Un'amicizia vissuta tra amore e (meno spesso) odio, risate a crepapelle e personaggi geniali, che è continuata anche dopo il grave problema di salute che ha colpito Bruno proprio sul palco di Zelig e li ha costretti a smettere di esibirsi insieme. Con la loro spiazzante e fanciullesca vis comica, i Fichi d'India hanno sparigliato le regole del cabaret. Nelle parole di Max ripercorreremo il loro viaggio artistico fra teatro, tv e cinema, all'insegna di gag surreali e performance indimenticabili, dalle prime risate strappate sulla spiaggia di Palinuro all'epopea di Zelig, da «Tichi-tic» a «Tu, da me, cosa vuoi?», da «Amici ahrarara» al Gatto e la Volpe nel Pinocchio di Benigni.
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Marchio Piemme
Serie di collana Saggi e Attualità
Pagine 192
Pubblicazione Ottobre 2022
ISBN 978885668810
Non spegnere la Luna
Max Cavallari
È attore, comico e cabarettista. Insieme a Bruno Arena forma i Fichi d'India nel 1988, durante una passeggiata sulle spiagge di Palinuro fra i fichi d'india. Il duo comico esordisce su Radio Deejay e conquista la notorietà su Italia 1 con Zelig - Facciamo cabaret e Colorado Cafè. Nel 2001 indossano i panni del Gatto e la Volpe nel Pinocchio di Roberto Benigni, che di loro ha detto: «Due clown meravigliosi, inarrestabili e indefinibili come sono i clown».
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