La notte del 20 dicembre Ludovico Cerruti, inviato speciale in Afghanistan, viene sequestrato sulla strada che va da Jalalabad a Kabul insieme ad altri tre giornalisti di guerra. Suo figlio Tommaso lo viene a sapere dalla televisione, mentre sta cenando in cucina con la mamma. Da quel momento inizia un fitto scambio di lettere che attendono il momento in cui potranno essere consegnate di persona: da una parte quelle di Ludovico, scritte con un mozzicone di matita sul suo taccuino sfuggito ai controlli dei soldati, dall'altra quelle di Tommi, scritte ogni sera con la vecchia macchina da scrivere di papà. Le lucide e coraggiose parole di Ludovico si alternano così ai racconti della vita di tutti i giorni del figlio: i giochi con l'amica Lilli, appassionata di giornalismo e decisa a diventare brava come Lilli Gruber, il rapporto con Ahmed, un ragazzo musulmano figlio del macellaio sotto casa e, ovviamente, i mille preparativi per il Natale... Nella speranza di poterlo passare con mamma e papà.
Firma di punta della "Gazzetta dello Sport", è autore di libri di successo per adulti e per ragazzi ed è da sempre attento a raccontare ai più giovani storie di personaggi che hanno lasciato il segno. Per questo mi chiamo Giovanni (BUR) sulla vita di Giovanni Falcone, è uno dei libri più letti nelle scuole italiane. Oltre alla fortunata serie Gol!, con il Battello a Vapore ha pubblicato Mister Napoleone, Mio papà scrive la guerra, Da grande farò il calciatore, La vita è una bomba! Nel 2017 ha vinto il Premio Strega Ragazze e Ragazzi con L'estate che conobbi il Che (Rizzoli). Tra i suoi ultimi successi, Vai all'Inferno, Dante!, Siamo come scintille (Rizzoli).