Un giorno ti guardi allo specchio e non vedi solo te stessa. Vedi le etichette, i commenti a mezza voce, gli sguardi pieni di giudizio. Così, senza accorgertene, inizi a portare sulle spalle un peso enorme: non quello che si misura sulla bilancia, ma quello che si insinua sotto la pelle. Ginevra era "troppo" di tutto: troppo felice, troppo spensierata, troppo sicura di sé, sempre "fuori misura" e allo stesso tempo "non abbastanza". Per anni ha cercato di stare dentro a quel vestito che si era cucita addosso, con un sorriso, una battuta, un "va tutto bene". Si è raccontata una storia convincente: quella della ragazza brillante, ironica, amata da tutti. Ma sotto quell'armatura splendente, tutto in lei gridava aiuto. Così un giorno non è stato più possibile ignorare quel grido. L'asma, le analisi, le parole dure del medico: «Così non puoi andare avanti.» È in quel momento che Ginevra ha capito che, per quanto amasse quel corpo morbido, avrebbe dovuto lasciarlo andare. Non si trattava di cambiare forma, ma di salvare sé stessa. Di imparare ad aprirsi, ad affrontare le proprie paure, a lasciare andare tutte le bugie che si era raccontata, e soprattutto a guardarsi con gentilezza. La vera rivoluzione non è passata dalle porte della sala operatoria, né dall'oscillare dell'ago sulla bilancia, ma nel ritrovare la propria voce, nell'imparare ad ascoltarsi, a smettere di mentirsi, a dirsi con tenerezza e coraggio le parole che valgono più di qualsiasi giudizio esterno: «Sei abbastanza. Sei tu.» Dalla penna sincera ed emozionante di Ginevra Panci, un libro che è molto più di una semplice autobiografia: è un invito a lasciare andare i pesi che non ci appartengono e a riscoprire la libertà più grande: quella di amarsi senza condizioni e di stare finalmente dalla propria parte.