1910, Piemonte. Con le sue mani piccole e fredde, Giulia può incartare i cioccolatini senza farli sciogliere. È un dono prezioso.
Ha soltanto quindici anni, è appena arrivata a Torino insieme a sua madre, Caterina, e ai fratelli, Angelo e Franco, alla ricerca di un futuro migliore.
Il primo giorno alla Moriondo e Gariglio, una fabbrica di cioccolato, le operaie possono mangiare gianduiotti, cremini e praline a volontà, senza subire un richiamo disciplinare.
Tutte le dipendenti fanno indigestione e passa loro la voglia di sgraffignare i preziosi frutti del lavoro in azienda. Ma per Giulia è diverso. È sempre stata la ragazza più cocciuta, la più determinata, e dopo aver conosciuto la vera povertà guarda quei dolcetti come gioielli di cui non ci si può stancare. Col tempo, la famiglia inizia ad ambientarsi in città. Caterina lavora con Adele, rinomata sarta sabauda, e Giulia riprende gli studi interrotti troppo presto. La vita scorre serena ai Glicini, cascina sulla collina torinese con un bellissimo pergolato fiorito. Ma la Grande Guerra è alle porte. Gli uomini saranno chiamati uno dopo l'altro, torneranno stravolti o non torneranno mai, e le donne scopriranno una libertà nuova a cui non vorranno più rinunciare.
Con un'eleganza narrativa da grande romanziera, Valeria Gallina parte dalla storia della sua famiglia e racconta un'Italia operaia, volenterosa, vitale. Giulia e i suoi fratelli si rincorrono nella Torino di un secolo fa, trascinando il lettore in una travolgente avventura d'altri tempi.