A tutti noi è necessario un maggior radicamento contemplativo. Abbiamo bisogno di entrare di più in noi stessi, di ascoltare nel cuore la voce di Dio, di rivisitare coraggiosamente le ferite interiori che turbano la nostra gioia e di esporle alla medicina della Parola. Abbiamo bisogno di fare spazio al messaggio di Gesù di Nazareth, per un agire più costante, più perseverante, per essere operatori di pace, per superare le inquietudini nostre e del vivere civile, le litigiosità, i timori e i pregiudizi. Questa splendida meditazione sulla «gioia del Vangelo» del fine esegeta Martini - che mantiene intatta tutta la sua freschezza, originalità e attualità - è un invito ad avvicinarsi alla pagina biblica in semplicità di cuore per imparare a leggere la propria vita nell'orizzonte della fiducia e a custodire un invincibile sorriso anche fra le pieghe tortuose del cammino di ogni giorno.
Nato a Torino il 15 febbraio 1927, si è spento dopo una lunga malattia a Gallarate (VA) il 31 agosto 2012. È stato arcivescovo e poi cardinale della diocesi di Milano dal 1980 al 2002. Gesuita e biblista di fama internazionale, è stato Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma e della Pontificia Università Gregoriana. Ha promosso a Milano la "Scuola della Parola", per aiutare i giovani ad accostare la Scrittura secondo il metodo della lectio divina, e la "Cattedra dei non credenti", che ha messo a confronto intellettuali laici e uomini di fede sui temi più scottanti dell'attualità e della religione.
I suoi libri sono stati tradotti in tutte le principali lingue del mondo. Per Piemme ha pubblicato oltre trenta titoli, fra cui i bestseller: Le tenebre e la luce (2007),Il coraggio della passione (2008), Le ali della libertà (2009), Qualcosa in cui credere (2010), La forza della debolezza (2012).