Idee che si materializzano, nuovi progetti, sogni da realizzare. Investimenti per un presente e un futuro da protagonisti. Ricette per una regione, ma soprattutto per un Paese in cerca di riscatto. E come racconta lo stesso presidente Bonaccini: «Qui c'è tutto ciò che conta, ciò che siamo e ciò che vorremo essere.
Vale per l'Emilia-Romagna, vale per l'Italia.
Allora riprendo gli appunti sparsi, quelli di ogni giorno. I pensieri, le scalette delle cose da fare e di quelle da dire nelle tante tappe che scandiscono la giornata, le questioni da verificare e gli spunti di lavoro, i suggerimenti che mi arrivano. Decido di sistemarli. Per tenere il filo di un cammino.
Sono quelli che potete leggere nelle pagine di questo libro. Non un programma per l'Italia o un manifesto elettorale. Sono le cose che annoto ogni giorno toccando con mano i problemi, provando ad allargare lo sguardo al Paese e allungando la vista oltre la contingenza.
Ho il privilegio di essere nato e di vivere in una bellissima regione, insieme all'orgoglio di amministrarla da sei anni. Ma quel che serve è per l'Italia, l'Emilia-Romagna non basta a se stessa. I problemi che affrontiamo non sono poi così dissimili nel resto della penisola. Soprattutto quelli che riguardano il nostro futuro, il cambiamento necessario, gli obiettivi per realizzare il Paese che vogliamo».
È nato a Modena nel 1967, sposato, due figlie.
Dal 1990 al 1996 è stato assessore al Comune di Campogalliano. Dal 1999 al 2006 assessore al Comune di Modena e dal 2009 al 2015 segretario regionale del Partito democratico.
Il 23 novembre 2014 viene eletto presidente della Regione Emilia-Romagna.
Dal dicembre 2016 è presidente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, riconfermato poche settimane fa: primo italiano a ricoprire tale incarico.
Il 26 gennaio 2020 è stato confermato alla guida della Regione, battendo la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni.