Ardito ha tredici anni e un grande sogno: diventare un calciatore famoso e finire su una figurina. Ecco perché (dopo aver rotto un vetro a scuola con una pallonata), quando i suoi genitori per punizione gli impediscono di giocare a calcio, è disposto a tutto pur di farsi perdonare. Nello specifico, deve prendere un Dadieci, voto supremo mai assegnato in carriera dal prof di italiano, nel tema su un nonno. Peccato che nonna Emma sia sempre troppo indaffarata e che nonno Marzio passi il tempo su una carrozzina o a letto, non mangi ma sbavi, non parli ma blateri di un brillante mai esistito. Non certo materiale per un Dadieci! Ardito però non si dà per vinto, e quella che sembra una missione impossibile si trasforma in un'avventura destinata a far rivivere il passato del nonno e a dare senso al proprio presente.
Un romanzo comico e tragico, una nuova voce ironica e viva. «Perché il tema non lo fai sul nonno Marzio?» si era intromessa Angelica. «E perché tu non ti fai i fatti tuoi?» Angelica non gli aveva risposto ma lo aveva solo guardato generando un lago di silenzio che Ardito aveva sentito subito la necessità di colmare. «Cosa c'è da raccontare di uno che vive inchiodato a una carrozzina?» Angelica gli aveva sorriso. «Perché? C'è bisogno di muoversi per essere interessante? Prendi te per esempio: ti muovi tanto ma non interessi a nessuno.»
Dopo essersi formata nelle agenzie pubblicitarie facendo praticamente tutto quello di cui c'era bisogno, decide di cambiare aria e si mette a studiare sceneggiatura. Inizia a lavorare a qualche serie Tv, ma si rende conto che non fanno per lei (la scelta di non avere la televisione in casa avrebbe potuto farglielo sospettare). Oggi scrive libri anche come ghostwriter e si occupa di comunicazione con la sua società di consulenza. Per Il Battello a Vapore ha pubblicato anche Dadieci e Dora per sette.