È un giugno rovente. Roma è vuota, le strade sono deserte e chi è rimasto in città si barrica dietro le imposte sigillate, alla disperata ricerca di una tregua dal sole. Alina Mari, ispettrice di polizia, riceve una chiamata concitata dal suo superiore, il commissario Angelo Bosisio: Libero Alberti, insegnante di yoga e attivista, è stato trovato morto in un casale di campagna. La sua compagna, Lisa Lucenti, è scomparsa nel nulla. La coppia si era ritirata nei pressi di Viterbo per un periodo di meditazione. Poi, qualcosa è accaduto. Qualcosa di grave. I giornalisti sono già sul posto. Gli indizi sono scarsi, frammentari. Pochi giorni dopo, Alina rimane vittima di un tremendo incidente sul luogo del delitto. Dopo essersi sporta dal balcone al piano superiore, cade nel vuoto. Quel che è certo è che la caduta la costringe a una lunga degenza. Immobilizzata in un letto d'ospedale, in lenta ripresa, riceve una visita inaspettata: Chiara Lucenti, sorella di Lisa, si presenta offrendo il proprio aiuto nelle indagini. Chiara ricorda Lisa, o forse no: nel modo in cui si veste, cammina e parla sembra volerle assomigliare a ogni costo. Alina, costretta ad affrontare pesanti limiti fisici ed emotivi, lotta per tenere i fili dell'indagine, mentre la ricerca di Lisa e del colpevole diventa un'ossessione. Con una scrittura tesa, viscerale, Alessandra Acciai riporta in scena Alina Mari in un'indagine che è anche un viaggio dentro la paura, il desiderio e la memoria. Un romanzo avvolgente, dove la ricerca della verità si intreccia con il bisogno urgente di salvarsi. Da tutto. Anche da sé stessi.
È laureata in Discipline dello spettacolo.
È attrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica.
Assenza da giustificare è il suo esordio nella narrativa.