Attesa, nascita, famiglia, vita, dono, perdono... ma anche culla, stelle, pastori, re Magi.
Sono le parole di Buon Natale di papa Francesco, che nell’Anno Santo della Misericordia invita tutti a fermarsi davanti al Bambino di Betlemme, a lasciare che il cuore si trasformi e a non aver paura della gioia e delle lacrime.
Bergoglio parla di tenerezza e della capacità di Dio di penetrare l’animo umano attraverso il tocco lieve dell’amore.
La terra è di nuovo sconvolta da guerre e miseria, e Francesco non cessa di rivolgere agli uomini e alle donne di buona volontà, che sperano e operano per un mondo migliore, l’esortazione a lasciarsi accarezzare da Dio, dal momento che «le carezze di Dio ci danno pace, forza e desiderio di cambiare». Perché è proprio questo il vero significato della Festa. Ed è questo il senso autentico del Natale.
Jorge Mario Bergoglio, nato a Buenos Aires nel 1936, dal 13 marzo 2013 è il 266° papa della Chiesa cattolica. Ha preso il suo nome di pontefice da Francesco d'Assisi, perché è "l'uomo della povertà, l'uomo della pace".
Con Piemme ha pubblicato, tra gli altri, Il nome di Dio è Misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli (tradotto in 100 paesi) e Dio è giovane. Per il Battello a Vapore Laudato si'. L'enciclica raccontata ai ragazzi, Le più belle storie del Vangelo e A come Amore, B come Bambino.