Tornare a casa, tra meraviglia e desolazione

di Paolo Paci

20 marzo 2024

Tornare a casa, tra meraviglia e desolazione

Concabella è un luogo meraviglioso. Deturpato. Sull’orlo del fallimento.

Era il paradiso dei pastori e degli alpinisti: pascoli di smeraldo, cascate, cime e ghiacciai. Poi venne l’era dello sci e tutto cambiò. Vi fu costruito un resort artificiale, un lunapark d’alta quota: lì, tra una valanga e l’altra, è nato Antonio.

Per vent’anni il condominio Cime Alte è stata la sua casa, la Città delle Meraviglie. Ma… Antonio doveva fare i conti con il passato: un paese in cui si intrecciano maldicenze e rivalità, un padre silenzioso e violento, un’identità incerta. L’unica alternativa: la fuga. Per seguire la propria vocazione d’artista. Per altri vent’anni percorre le strade d’Europa, insegue le sue passioni, gli scandali, il successo. Diventa una star.

Ora che il padre è morto, per Antonio è il momento di tornare. Un appuntamento con il notaio, una visita al vecchio amministratore: starà in paese una settimana, non di più, e poi via, questa volta per sempre.

Invece le cose vanno diversamente.

Concabella lo avviluppa di nuovo. Le storie antiche di un secolo, i nonni emigrati e morti in terre lontane, i partigiani trucidati, gli amori e i tradimenti, le bugie del progresso, tutto gli cade di nuovo addosso. Le domande si affastellano e iniziano a emergere brandelli di verità, non sempre piacevoli. Antonio ora ha preso il posto di suo padre, è diventato il custode del Cime Alte: per lui è un nuovo progetto artistico, ma anche la ricerca, dolorosa, delle radici.

In questo romanzo, di fantasia ma non troppo, emergono tutte le contraddizioni delle Alpi moderne, lacerate tra la bellezza naturale e i disastri di un’economia di rapina, accelerati dalla crisi climatica. Un orizzonte desolato dietro al quale risplende a tratti l’antica magia. Una vera “montagna delle illusioni” che, con Antonio, ci cattura e non ci lascia andare via.

Potrebbero piacerti