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Ottone – Il primo dei Visconti

di Livio Gambarini

19 febbraio 2019

Ottone – Il primo dei Visconti

Simbolo lombardo e milanese per eccellenza, il biscione araldico dei Visconti ha serpeggiato per oltre otto secoli nel sangue e nelle coscienze di tutti gli italiani; ancora oggi troviamo le sue spire spire non solo sugli antichi gonfaloni, ma sui loghi di brand come Alfa Romeo e Canale 5.

Pochi tuttavia ricordano che ad avviare l’incredibile fortuna di questa gloriosa casata fu l’ambizione e l’abilità di uno dei più grandi protagonisti dimenticati del nostro medioevo, che scalzò la famiglia Della Torre dalla metropoli meneghina e instaurò il duraturo dominio della propria stirpe.

Il suo nome fu Ottone Visconti e la sua vita fu un grandioso arazzo di contraddizioni.

Ottone. Il primo dei Visconti
Ottone. Il primo dei Visconti
Livio Gambarini, Alex Calvi
UNA CITTÀ PRONTA A RIBELLARSI AL SUO SIGNORE. UN UOMO DI DIO DISPOSTO A TUTTO PER OTTENERE CIÒ CHE GLI SPETTA. LA NASCITA DEL POTERE DEI VISCONTI, I PADRONI DI MILANO. Un romanzo storico appassionante e magistralmente costruito che ci rimanda la figura di un uomo oltre che di un simbolo, dove la fragilità e l'umanità sono proprio lo spunto per farne emergere la grandezza. A.D. 1262. Dalle mani di papa Urbano IV, Ottone Visconti riceve finalmente il pastorale di arcivescovo di Milano e, con esso, la cattedra ambita e ricchissima di sant'Ambrogio. È il coronamento di una vita di intrighi e menzogne, che Ottone ha condotto al fianco del diabolico cardinale Ottaviano degli Ubaldini. Ma c'è chi non vede di buon occhio questa investitura: i potenti guelfi della Torre irrompono armati in chiesa al termine della consacrazione. Sono loro a dominare sulla città meneghina, e non intendono rinunciare allo scranno vescovile nemmeno a costo di disubbidire al papa. Ottone, esiliato dalla città che dovrebbe guidare come arcivescovo, comprende di avere solo una via per ottenere ciò che gli spetta: radunare con l'astuzia e la diplomazia tutti i nemici dei della Torre e prendersi Milano con la forza. Nel corso dei quindici lunghi anni di conflitto riemergono i ricordi del passato del Visconti: la sua giovinezza nel monastero di Piacenza tra fughe rocambolesche, i primi amori e le severe punizioni per il rifiuto dell'autorità. L'incontro con il cardinal Ubaldini, eminenza grigia della sua epoca, che indirizza l'originaria vocazione di Ottone verso una carriera di sottigliezze, ricatti politici e tradimenti, sullo sfondo di un amore tormentato. Ma tra guerre continue, sangue versato per ambizione e una crescente solitudine, Ottone dovrà iniziare a fare i conti anche con sé stesso, e solo un gesto di vero coraggio gli permetterà di comprendere per quale motivo stia affrontando quella lotta, e decidere se ne valga davvero la pena.

Generoso e farabutto, pio e lussurioso, generale d’armate e tessitore d’intrighi, Ottone fu arcivescovo di Santa Romana Chiesa e la sua vita fu dominata dall’ossessione di raggiungere la grandezza a qualunque costo.

Sfumata di affascinanti contorni leggendari, la sua vicenda personale è intrecciata alle politiche pontificie del XIII secolo, manovrate dagli artigli del cardinale Ottaviano degli Ubaldini, che del Visconti fu mentore e oscuro alleato, e dall’avvicendarsi di diversi papi, con cui Ottone si relazionò in modi anche burrascosi.

La figura del “primo dei Visconti” è stata così complessa da ricostruire che, in tutta coscienza, ho dovuto pubblicare sei romanzi storici prima di sentirmi pronto a raccontarvela, e non ci sarei riuscito senza l’aiuto dell’amico (ed ex allievo di scrittura) Alex Calvi con l’assistenza della bravissima Flavia Imperi.

La chiave di volta, per noi co-autori chini a intessere questo arazzo, è stata l’idea (o, chissà, l’intuizione) che dietro ciascuna delle peripezie di Ottone potesse celarsi l’influenza di una donna: un amore perduto, un rimpianto bruciante, un errore impossibile da rimediare e diventato ossessione…

Difficile trovarne tracce nelle fonti storiche, ma appena scoccata questa scintilla, ogni cosa nella progettazione della storia è andata al suo posto per miracolo e la scrittura del romanzo si è trasformata in un’avventura entusiasmante; un entusiasmo che io e Alex speriamo di essere riusciti a trasmettere nelle nostre pagine.

Buona lettura!

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