Lettera dell’autore Gianmarco Parodi al suo “Nella città invisibile”
di Gianmarco Parodi
6 settembre 2023

Questa volta, mi sembra quasi un primo libro, un libro di prime volte. Lo è, in effetti.
La prima volta che concludo un libro lontano dalla mia città, la prima volta che non scrivo un romanzo, la prima volta che parlo di un autore così grande che mi spaventa.
C’è ancora una prima volta legata a questo piccolo saggio narrativo (che non ha nessuna velleità di spiegare Calvino, ma anzi, ha solo il desiderio di condivisione, un invito a portarvi fin qui a Sanremo con la fantasia, nella città dove sono nati i più bei mondi fantastici calviniani).
Sto parlando del fatto che, per la prima volta per me è un percorso a diventare pagina e non il contrario. Spiego meglio: con il libro precedente, “Non tutti gli alberi”, e con tutti gli altri, veniva prima il libro, e poi il tour, insomma. Il percorso del libro nel mondo iniziava con la pubblicazione del libro stesso. Questa volta no, è il contrario per me: è un tour che si conclude con un libro.
Una passeggiata forse lunga quanto la mia adolescenza, sui luoghi che ho sempre frequentato e usato per riconoscermi e cercarmi, nei quali ho giocato, sono cresciuto, dai quali mi sono allontanato, che sono in verità gli stessi diventati grandi romanzi (di Calvino ovviamente) e che per me invece sono sempre stati casa, un’unità di misura locale.
Questo percorso che per la prima volta devo vedere da lontano per metterlo bene a fuoco, e termina lontano, a Parigi. Questo percorso che finisce e diventa libro. Un libro che esce e mi riporta in Italia, dopo tanti mesi.
Quante prime volte, insomma, Calvino.