Ecco com’è nato “La guerra di H” di Nicoletta Sipos.
di Di Nicoletta Sipos
23 gennaio 2023

È cominciato con un incontro casuale, mezzo secolo fa. Heinrich Stein mi è subito piaciuto. Poco alla volta siamo diventati amici, mi ha presentato la sua famiglia. Ho ammirato i suoi genitori, il rapporto stretto tra i fratelli. Con il tempo mi ha
raccontato la sua storia: gli anni del nazismo, la guerra, il periodo postbellico. Gli amori, gli intrighi, i tradimenti. Anni terribili che molti protagonisti hanno taciuto,
troppi testimoni vorrebbero dimenticare e il mondo conosce ben poco. Anche Heinrich Stein avrebbe voluto dimenticare, ma non ci è riuscito. Sente ancora oggi la colpa di essere un “cattivo” tedesco anche se – essendo nato nel 1931 – non ha partecipato neppure di striscio al Reich di Hitler.
Io continuavo a pensare alla sua storia, così piena, così avventurosa, che mi
sembrava un romanzo bell’e pronto, e mi ripetevo che avrei dovuto scriverla. Prima
o poi. Come promemoria. Perché, come ha detto un saggio, chi dimentica la Storia è condannato a riviverla. Ma ogni volta succedeva qualcosa di nuovo che mi costringeva a rinviare.
La spinta giusta me l’ha data guerra di Putin, accompagnata da una retorica molto
simile a quella di Hitler. Ho pensato che scrivendo la storia della famiglia Stein avrei potuto raccontare, dall’interno, il nazismo, la guerra e gli anni del dopoguerra. Così ho cominciato a scrivere. Ho scritto diversi inizi, trovo sempre difficile cominciare.
Poi mi sono ricordata dell’estate che Heinrich aveva trascorso al Baltico. Aveva
sette anni e vedeva il mare per la prima volta: rimase folgorato da tanta bellezza. Ed
era anche la prima volta che vedeva gli aerei. Sul Baltico ne volavano parecchi
nell’estate del 1938. La guerra era a un passo, eppure il mondo guardava dall’altra
parte. Il piccolo Heinrich sognava di volare, mentre il grande Hitler sfidava il
destino senza curarsi della morte e della distruzione che avrebbe provocato. Quel
bambino, quegli aerei: era l’immagine giusta, quella finita sulla bellissima copertina
della mia La guerra di H. Una storia di guerra che chiede la pace.