La casa degli orrori di Montecuccoli

di Germ Prilli

28 maggio 2024

La casa degli orrori di Montecuccoli

Immaginate, cari lettori, di esservi stabiliti in una sperduta località di montagna alla ricerca di quiete e solitudine. La ragione non è rilevante: può essere che vogliate completare un romanzo come me, o comporre una canzone, coltivare l’orto, camminare per i boschi, scattare foto agli uccelli e ai fiori. Quel che è rilevante è che, nel luogo in cui vi siete stabiliti, succede qualcosa di inquietante.

Come nei romanzi o nei film, vengono a bussare alla vostra porta dei detective. In una crime story, questi detective si chiamerebbero Jules Maigret, Philip Marlowe, Harry Bosch o Dale Cooper. Immaginate che vengano a dirvi, ciascuno coi propri modi, che, proprio nella proprietà che confina con quella che credevate la vostra oasi di pace, è successo qualcosa di terribile.

Ieri sera è successo a me, a Montecuccoli di Case Rosse.

I detective hanno bussato all’ora di cena, quando è già buio da tempo in questa stagione. Si chiamano Roberto Serra e Rubina Tonelli e costituiscono l’intero organico del locale commissariato di polizia, il più piccolo d’Italia. In comune con gli investigatori letterari hanno due sole caratteristiche: un passato turbolento (che potrebbe essere materia di un prossimo articolo) e un efferato delitto su cui indagare. Qualcuno ha «massacrato due uomini» (l’espressione è di uno di loro) nella proprietà che confina con quella in cui vivo. Dal terrazzo ho potuto seguire i lavori durati tutta la notte, che – oltre a decine di agenti giunti sul luogo con diversi mezzi – hanno coinvolto i tecnici con le tute bianche del RIS di Parma, come nella famosa serie di Canale 5 andata in onda a inizio anno. Solo che quanto accaduto non è un film, è la vita vera. L’orrore ha colpito in Appennino e c’è solo da augurarsi che, come in ogni giallo che si rispetti, si arrivi a fermare la mano assassina. Che, però, al momento si aggira nei boschi attorno a Case Rosse.

Voi dormireste bene, cari lettori? Io non ci sono riuscita.

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