Il senso profondo de “La lama e l’inchiostro”

di Ciro Auriemma

24 ottobre 2023

Il senso profondo de “La lama e l’inchiostro”

Mi ricordo che aveva squillato il telefono. Anzi, forse era un messaggio su WhatsApp. In buona sostanza, il mio agente mi diceva che un editore stava cercando una storia che parlasse in maniera avventurosa, e con un mistero all’interno dell’intreccio, della presenza di Miguel de Cervantes a Cagliari, nell’autunno del 1573. «Mi hanno chiesto se ho un autore che potrebbe scriverla» mi aveva detto, «te la senti?»

Io in realtà quella storia ce l’avevo già. Almeno, l’avevo in potenza, perché mi ero soffermato centinaia di volte di fronte alla lapide posta in piazza Arsenale – se fate un viaggio a Cagliari, non potete non farci un salto, si trova proprio sulla salita che porta al museo Archeologico di Cagliari – a domandarmi che cosa avesse fatto in quei giorni l’uomo che era ancora soltanto un soldato, che aveva vissuto straordinarie avventure e ancora di più ne avrebbe vissute, che avrebbe sofferto nel non vedersi riconosciuto il talento, l’ingegno, l’arte, ecco, che cosa fece nel corso di quei mesi? Quante volte aveva camminato per la città, aveva guardato i feroci bastioni pisani, le lugubri e bianchissime torri? E quante volte mi era capitato di passargli accanto? Certo che ci avevo pensato, e certo che ci avevo scritto su.

Ma poi, di fronte a questa opportunità, mi sono chiesto se bastasse, se c’era quella libbra di carne che credo ogni autore dovrebbe mettere in una storia. In questo momento della mia storia personale sono un uomo single, con un figlio adulto e un padre. Quante cose, mi sono domandato, non ho saputo dire a mio padre, e quante cose come padre non ho saputo dire a mio figlio? Ecco: questa è una storia d’avventura e mistero, ma è anche la storia di un padre che, in un certo momento della sua vita, quando è quasi ormai troppo tardi, sceglie di mettersi a nudo con il proprio figlio e gli dice “eccomi, io come te sono stato giovane, ho lottato e amato e ho perduto. Eccomi, come te sono frangibile. Come te, sono soltanto un uomo”.

Questo è il senso profondo de “La lama e l’inchiostro”: è il tentativo di pormi, come padre e come figlio, il dilemma della mia capacità di esserlo fino in fondo o, almeno, al meglio delle mie possibilità.

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