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Milano Omicidio radio

Al giambellino non si uccide

di Matteo Lunardini

14 febbraio 2020

Al giambellino non si uccide

“Dai Zappa, tu non vuoi capire!” Per Roger Zappa, investigatore radiofonico al soldo della verità storica, è sempre stato difficile capire. Capire se stesso, capire gli altri, capire il mondo circostante. Glielo ripetono da sempre. Ma come il Giambellino, quartiere dove è cresciuto, niente è più difficile da capire. Eppure tutti lo conoscono: chi per Gaber e gli innumerevoli cantautori cresciuti in zona, chi per gli scrittori e registi che ne hanno disegnato più facce, chi perché di lì è passata tanta storia, con il suo codazzo di tragedie. Nemmeno il perimetro toponomastico è chiaro: una colata di cemento con nomi di fiori — largo Gelsomini, via dei Tulipani — incastonato tra cascine e vecchie fabbriche. Una babele di idiomi e gente diversa — milanesi, francesi, arabi, cinesi, lingue dell’est, lingue nomadi e non solo: dal “terrunciello” alla scuola ebraica, dagli “zarri” ai vecchi “tossici”, dalle case volute dal Duce a quelle costruite da Berlusconi — tutti insieme in poche vie. Qui hanno visto nascere e morire il fascismo, il fordismo, la Milano da bere, le Brigate Rosse, la ligera, le bische, i malavitosi con nomi esotici,  — il Tebano, Faccia d’Angelo —, lo spaccio di eroina e gli zombie braccati dall’aids… Fino a oggi. Già, oggi. Oggi che Milano è in resurrezione, con i suoi progetti di riqualifica, il quartiere non è più quello di prima. La Metropolitana in piazza Tirana, i nuovi palazzi al posto delle case popolari, il verde vero e una nuova biblioteca ne trasformeranno nuovamente l’identità. Ebbene, cosa sarà delle anime che lo abitano? E cosa sarà di Roger Zappa, il quale per risolvere il caso di una prostituta uccisa, dovrà finalmente capire il suo Giambellino? E magari, con lui, finalmente anche se stesso?

AL GIAMBELLINO NON SI UCCIDE
AL GIAMBELLINO NON SI UCCIDE
Matteo Lunardini
TRA GABER E I BANDITI GALANTUOMINI DEL PASSATO, IL DETECTIVE ROGER ZAPPA METTE A NUDO LA FACCIA PIÙ VERA DI MILANO. Il detective privato Roger Zappa non ha molto da festeggiare. In un agosto in cui Milano regala il peggio di sé, tra l'asfalto che si scioglie e i negozi ermeticamente chiusi, Roger si trova a fare i conti con l'ennesimo compleanno trascorso con la sola compagnia di sua madre, la sciura Elsa, che dopo il carcere è tra i pochi a non averlo abbandonato, e quello che lui definisce il suo pubblico, una manciata di ascoltatori che due volte alla settimana seguono la sua trasmissione, Kriminalia, un'ora e mezzo di storie sulla Milano di un tempo e di oggi. Ci sono giorni in cui, come in questo maledetto Ferragosto, scovare una notizia è pressoché impossibile, e Roger è costretto a svelare uno dei casi di cui si occupa la sua agenzia investigativa. Se non fosse che l'unica indagine ancora in corso è la scomparsa del cane Edo, proprietà di una petulante quanto lucida novantatreenne. Per questo, quando in redazione giunge un messaggio minaccioso che annuncia l'uccisione di una prostituta quella stessa notte, Zappa decide di costruirci sopra il primo vero mistero del mese. La mattina dopo, però, una donna viene ritrovata morta e su di lui si concentrano indagini di polizia, giornalisti richiamati dalle ferie e un manipolo di ascoltatori allarmati. E l'unico modo per scagionarsi, per Roger, sarà scoprire la verità.

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