Rolando Del Torchio

Guardavo il cielo

I sei mesi di prigionia di un uomo libero

Sei mesi nelle mani dei terroristi islamici Abu Sayyaf, nella giungla filippina. Sei mesi di angoscia, paura e privazioni, ma anche di speranza, fede e libertà. Una storia vera che lascia senza fiato. Per anni Rolando Del Torchio è stato un padre missionario, in prima linea tra remoti villaggi filippini per difendere gli abitanti dallo sfruttamento di affaristi senza scrupoli. Smessa la tonaca, gestisce un ristorante a Dipolog, una delle località più tranquille del paese asiatico. Ma durante una sera di festa, mentre tutti sono per le strade a far baldoria, sette uomini armati irrompono nel ristorante e lo trascinano via. È l'inizio di un incubo durato 181 giorni. Tramortito dallo shock e dalle botte, Rolando viene portato nella giungla, ostaggio dei fondamentalisti islamici del gruppo Abu Sayyaf. Ogni giorno è costretto a camminare per ore e ore su sentieri impervi, al seguito di centinaia di terroristi braccati dall'esercito. Deve dormire per terra, nutrirsi poco e male, resistere al freddo e ai dolori alle gambe. Deve assistere ai frequenti scontri a fuoco e sopportare l'indifferenza dei carcerieri alla sua disperata solitudine. Deve convivere con la paura che ad attenderlo ci sia la sorte toccata ad altri ostaggi, a cui è stata tagliata la gola senza pietà. Ma è proprio mentre ci si prepara al peggio che si trovano forze inesplorate: nella fede, che pure a volte vacilla; nel cuore che al pensiero delle persone care si disconnette dalla paura. Neanche sotto sequestro un uomo può essere privato della sua vera libertà, quella interiore. Ed è guardando il cielo ogni notte con questa consapevolezza che Rolando ritrova la speranza, fino alla liberazione. La sua storia drammatica e stupefacente è anche la storia delle straordinarie risorse e contraddizioni dell'animo umano. La storia di un uomo libero.
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Marchio Piemme
Serie di collana Saggi e Attualità
Pagine 288
Pubblicazione Marzo 2021
ISBN 978885667965
Guardavo il cielo
Rolando Del Torchio
Nato ad Angera (VA) nel 1958, dopo il diploma come perito agrario entra nel PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) e completa gli studi di Teologia. Viene destinato a Napoli, dove vive tre anni entusiasmanti impegnato con i giovani dei quartieri più problematici della città. Nel 1988 viene destinato a raggiungere la missione nelle Filippine, dove fonda e conduce ONLUS SNOF, impegnata in progetti di sviluppo sostenibile. Nel 2000 chiede la dispensa pontificia, che gli sarà accordata nel 2008. Nel 2010 diviene ristoratore aprendo UrChoice Bistro Café a Dipolog, dove il 7 ottobre 2015 verrà rapito dai terroristi islamici Abu Sayyaf. Nelle Filippine ha ricevuto un award ufficiale dal governatore della provincia di Zamboanga del Norte per l'impegno nel risollevare e dare speranza ai contadini di Sibuco, e un award ufficiale dal Ministero degli Affari Sociali per le attività educative e lavorative con i minori detenuti a Dipolog. Attualmente lavora nel Milanese al riutilizzo sociale di un bar confiscato alla 'ndrangheta.
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