Cosa c'è dopo la morte? Cosa conta davvero nella vita? A partire da queste domande fondamentali, Carlo Grande e il dottor Pier Giorgio Manera si confrontano sulla figura enigmatica e affascinante di Gustavo Rol, uno dei personaggi più controversi e misteriosi del Novecento italiano. Torinese, raffinato, colto, Rol non si definiva un medium, ma un maestro spirituale illuminato. Sosteneva di avere accesso a realtà invisibili, a dimensioni dell'essere che la scienza non riuscirà mai a spiegare. Non volle mai trarne profitto, non accettò denaro e dichiarò di volersi soltanto mettere al servizio dell'anima umana. In queste pagine intime e profonde, Manera — che Rol considerava come un figlio — invita Grande a un dialogo intenso, nel quale spiritualità e laicità si incontrano e si interrogano. Ne emerge il ritratto di un uomo con virtù straordinarie e fragilità umanissime, capace di attrarre l'ammirazione di filosofi, artisti, politici e scienziati. Ma questo libro è soprattutto un invito a riflettere su ciò che ci unisce tutti: la morte, la fragilità, la necessità di empatia. In un'epoca dominata dal materialismo e dal narcisismo, la testimonianza di Rol, con i suoi esperimenti, i suoi messaggi e la sua presenza magnetica, continua a offrire una via possibile alla speranza e alla pace interiore. Un viaggio nel mistero, ma anche nell'umanità.